
L’Armenia è una nazione della Transcaucasia (Sud del Caucaso) confinante con Georgia a nord, Azerbaigian a est, Iran a sud e Turchia ad ovest. Confina anche con la repubblica de facto del Nagorno Karabakh a est e l’exclave azera del Nakhchivan a sud. È quindi uno stato senza sbocco al mare.
Cenni geografici
Il clima è di tipo continentale e dato che le catene montuose fermano le influenze del mar Mediterraneo e del Mar Nero comprende estati calde e inverni freddi; le precipitazioni variano molto da zona a zona: lungo le rive del fiume Aras si trova la zona più arida del Paese.
Lingue parlate
Nel paese si parla la lingua armena nella variante dell’orientale, diffuso anche nella comunità armena dell’Iran. Nel paese sono diffuse diverse minoranze linguistiche e gran parte della popolazione armena parla come seconda lingua il russo.
Geografia umana
Cultura e tradizioni
La letteratura scritta nacque nel V secolo d.C. I padri della letteratura armena furono Mastots e Sahak il Grande. Nel Settecento si diffuse la cultura letteraria Mechitarista. I principali poeti degli ultimi secoli sono il patriota Hovannes Tumanian e gli intellettuali della diaspora Arsciak Ciobanian e Hrand Nazariantz. Nel panorama musicale contemporaneo vanno citati il cantante André (nome d’arte di Andreï Hovnanyan), Charles Aznavour e il gruppo System of a Down, residente negli Stati Uniti d’America. I componenti sono tutti originari dell’Armenia, e discendono dai superstiti del genocidio subito dal loro popolo, di cui parlano in molte canzoni. L’Armenia è il primo stato del mondo a introdurre lo studio e il gioco degli scacchi come disciplina scolastica obbligatoria in tutte le scuole, con l’intento di creare una società migliore, rispettare regole e sviluppare strategie.
Economia
Il settore primario occupa il 40% della popolazione. Si coltivano principalmente frumento, orzo, mais, patate, tabacco, ortaggi, vite e frutta. Il latte di pecora da il famoso motal. L’Armenia è comunque costretta a importare grandi quantità di generi alimentari perché la produzione locale non è in grado di soddisfare il fabbisogno del paese. Importante è anche l’estrazione di oro, rame, zinco, ferro, argento e gas naturale. L’Armenia è un paese altamente industrializzato. Il settore industriale è quello che conta in assoluto più addetti al lavoro. Hanno una particolare importanza le industrie di genere alimentare, cartaria, meccanica, elettrica, tessile, chimica, della gomma, del cemento e del tabacco. Il settore industriale ha sofferto gravemente a causa del blocco economico imposto dall’Azerbaigian nel 1991. Nel 1994 il paese annunciò quindi la decisione di ripristinare gli impianti di Mdedzamor, la sola stazione nucleare nella regione transcaucasica, chiusi in seguito al terremoto dell’88, per compensare la diminuita disponibilità di energia. La valuta dell’Armenia è il Dram. Praticamente tutto il settore produttivo, l’energia, le risorse minerali ed i trasporti sono in mani straniere Per quanto riguarda i trasporti, l’Armenia è attraversata da linee ferroviarie che la collegano con Tbilisi (Georgia), Baku (Azerbaigian) e Kars (Turchia). I collegamenti con l’Azerbaigian e la Turchia sono, tuttavia, interrotti per la chiusura delle frontiere tra i paesi conseguente alla guerra del Nagorno-Karabakh. Le elezioni del 2018 hanno totalmente mutato il panorama politico portando alla nomina di Nikol Pachinian a primo ministro. Questo ha permesso tutta una serie di riforme legislative e l’inizio di una vera lotta contro la corruzione. Ma la situazione venutasi a creare in Armenia prima con la pandemia di CoVid, poi con la guerra del Karabakh, ha molto rallentata la democratizzazione del paese. Nelle elezioni anticipate del giugno 2021, a seguito dell’armistizio firmato nel novembre 2020 con l’Azerbaijan, Pachinian è stato confermato primo ministro, ma ora il paese deve fronteggiare una difficile ricostruzione. La pandemia di Covid19 imperversa in Armenia: inizio novembre 2021 meno del 10% dei 2 milioni e mezzo di abitanti era vaccinato, ed i contagi si attestavano ad una media di 1’000 per settimana.
Fonti:

















